15 Dicembre ore 18-19:30 – Webinar sul linguaggio inclusivo in traduzione e interpretariato

Verranno trattati i seguenti argomenti:

  • Perché sarebbe meglio adottare un linguaggio più inclusivo quando si parla/scrive/traduce/interpreta?
  • Quali trucchi e astuzie possiamo adottare per utilizzare un linguaggio maggiormente inclusivo?
  • Come si coniuga tale tematica nei testi commerciali/di marketing e in ambito LGBTQ+?
  • Durante la presentazione saranno offerti esempi concreti e discussi alcuni casi studio.
  • Si concluderà con una sessione per domande e risposte e eventuali commenti.

Di seguito alcuni link forniti dal docente Andrea Alvisi:

Tweet da dove si risale agli screenshot di come hanno adattato il singolare “they” in spagnolo. Tra l’altro, è interessante notare che ora la traduzione audiovisiva fa fronte comune e ha addirittura creato dei nuovi sostantivi di genere non binario (“hije”, in aggiunta al maschile “hijo” e al femminile “hija”). Sono scelte adottate a tappeto nel settore.

Tweet dove una persona fa coming out in 3 lingue (inglese, francese e italiano). Interessantissima la fantomatica questione dei pronomi e come è stata risolta nelle tre lingue, soprattutto visto che in FR e EN esiste un pronome neutro (creato ad hoc), mentre in italiano no.

https://www.theguardian.com/world/2020/dec/30/i-felt-like-i-was-born-again-first-non-binary-person-granted-uk-refugee-status?utm_term=Autofeed&CMP=twt_gu&utm_medium&utm_source=Twitter#Echobox=1609318369

Articolo di The Guardian su una sentenza di portata storica nel Regno Unito. Da notare come la giornalista abbia usato una narrazione fattuale (senza giudizi), i pronomi giusti (in inglese, ovvio) e abbia persino fatto riferimento alla sentenza precedente, mettendo in chiaro che il tribunale si era erroneamente riferito ad Arthur Britney Joestar al maschile

Conversazione interessante nella quale è intervenuto anche Andrea Alvisi. Si parla prettamente del maschile sovraesteso in ambito televisivo.

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